BMI: L’INDICE DI MASSA CORPOREA

Il BMI, o IMC (Indice di Massa Corporea) è un calcolo STATISTICO ottenuto dividendo il peso in Kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri, rapportando poi il dato all’età dell’esaminando.

Al BMI veniva sempre abbinata la PLICOMETRIA, o esame “del pizzicotto”, rilevato tramite uno strumento denominato PLICOMETRO.

Tali stime hanno segnato una prima svolta nella moderna dietologia e dietoterapia, poichè STATISTICAMENTE a determinati valori venivano associati stati patologici quali la magrezza o l’obesità gravi (dove “gravi” significava di pericolo per la vita).

Si rilevavano le pliche in 3, 5 o 7 sedi corporee, denominati punti di repere. Per ogni punto si calcolava la MEDIA di tre “pizzicotti”.

Il sistema è senz’altro semplice come gli strumenti impiegati: infatti oltre al plicometro basta possedere rudimenti di matematica, misurare l’altezza (e volendo, le circonferenze) con un metro flessibile e pesare il soggetto.

Lo svantaggio consiste innanzi tutto nell’approssimazione a prescindere, derivante dal calcolo dei valori medi delle plicometrie.

Da non sottovalutare inoltre l’errore umano sempre in agguato e tipico di tutti i test OPERATORE-DIPENDENTI: ad esempio, pur con tutte le attenzioni del caso, basta anche una minima variazione nel posizionare il plicometro per ottenere valori differenti.

Il tempo di esecuzione dell’esame, già lungo di suo, poteva dilatarsi oltremodo: il paziente doveva stare immobile, e si pensi all’effetto prodotto dal plicometro su un soggetto che patisce il solletico.

Quand’anche tutto fosse filato liscio come l’olio infine, lo stesso BMI avrebbe potuto benissimo appartenere tanto a un grande obeso che a un culturista!

Ma a quei tempi non si disponeva d’altro.

Oggigiorno la moderna tecnologia ha permesso di creare alcuni semplici strumenti elettronici di misurazione: il BIO-IMPEDENZIOMETRO o BIA o BIVA, l’HOLTER METABOLICO, e la CALORIMETRIA.

Tali apparecchiature in modo del tutto indolore e non invasivo uniscono il vantaggio della semplicità d’uso ad una maggiore attendibilità dei risultati ottenuti, a tutto vantaggio della strategia terapeutica successiva; a voler paragonare, pensiamo alla velocità raggiunta in bicicletta e in Ferrari.

Un BIA è comodo, semplice e veloce, somiglia a un elettrocardiogramma: bastano cinque minuti per ricavare di un paziente dati molto sofisticati sulla sua composizione corporea in liquidi, adipe e massa muscolare.

Effettuare un Holter Metabolico invece richiede di indossare qualche giorno, in genere tre, un ARMBAND, un braccialetto molto simile a un cardio-frequenzimetro, che però rileva il consumo metabolico del nostro quotidiano, sia durante il sonno, sia durante l’attività lavorativa oppure di esercizio fisico; valutandone, in quest’ultimo caso, il potere allenante al fine di consentirne le necessarie riparametrazioni dati alla mano.

BIA e Armband sono ormai ritenuti universalmente necessari per impostare un corretto piano nutrizionistico.

E’ possibile sottoporsi a una Calorimetria sia a riposo sia durante un esercizio fisico; quest’ultima eventualità è, se vogliamo, la più “scomoda” poichè impone ad esempio a un ciclista di pedalare respirando in una mascherina, che contiene un sensore.

Il dispositivo in ogni caso analizza l’espirato del soggetto calcolando in tempo reale la cosiddetta “soglia aerobica”, un dato molto importante poichè consente a trainers e preparatori di modulare meglio il tipo di allenamento in base agli obbiettivi da raggiungere.

Naturalmente data la semplicità, ciascuno di noi può continuare a divertirsi a ricavare il proprio BMI, e per sete di statistica addirittura viene tuttora calcolato dai programmi informatici necessari alla lettura di queste nuove metodiche d’esame.

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